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Secondo Libro delle Cronache 18:26-34 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

26. e dite loro: “Cosí dice il re: Rinchiudete costui in prigione, nutritelo di pane d'afflizione e d'acqua d'afflizione finché io torni sano e salvo”».

27. Micaia disse: «Se tu torni sano e salvo, non è stato il Signore che ha parlato per bocca mia». E aggiunse: «Udite questo, popoli tutti!»

28. Il re d'Israele e Giosafat, re di Giuda, marciarono dunque contro Ramot di Galaad.

29. Il re d'Israele disse a Giosafat: «Io mi travestirò per andare in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti regali». Il re d'Israele si travestí, e andarono in battaglia.

30. Il re di Siria aveva dato quest'ordine ai capitani dei suoi carri: «Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma soltanto contro il re d'Israele».

31. Quando i capitani dei carri scorsero Giosafat, dissero: «Quello è il re d'Israele»; e si diressero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido, e il Signore lo soccorse; e Dio li attirò lontano da lui.

32. Quando i capitani dei carri si accorsero che egli non era il re d'Israele, cessarono di assalirlo.

33. Ma un uomo scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferí il re d'Israele tra la corazza e le falde; perciò il re disse al suo cocchiere: «Volta, portami fuori dal campo, perché sono ferito».

34. Ma la battaglia fu cosí accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro di fronte ai Siri fino alla sera, e sul tramontare del sole morí.

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