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Secondo Libro dei Re 19:15-34 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

15. Ezechia pregò davanti al Signore dicendo: «Signore, Dio d'*Israele, che siedi sopra i *cherubini, tu solo sei il Dio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra.

16. Signore, porgi l'orecchio, e ascolta! Signore, apri gli occhi, e guarda! Ascolta le parole che *Sennacherib ha mandate per insultare il Dio vivente!

17. È vero, Signore; i re d'Assiria hanno devastato le nazioni e i loro paesi,

18. e hanno dato alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano opera di mano d'uomo: legno e pietra; li hanno distrutti.

19. Ma ora, Signore nostro Dio, salvaci, te ne supplico, dalla sua mano, affinché tutti i regni della terra riconoscano che tu solo, Signore, sei Dio!»

20. Allora Isaia, figlio di Amots, mandò a dire a Ezechia: «Cosí dice il Signore, Dio d'Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d'Assiria.

21. Questa è la parola che il Signore ha pronunziata contro di lui: “La vergine figlia di *Sion ti disprezza, si fa beffe di te; la figlia di Gerusalemme scrolla il capo dietro a te.

22. Chi hai insultato e oltraggiato? Contro chi hai alzato la voce e levati in alto gli occhi? Contro il Santo d'Israele!

23. Per bocca dei tuoi messaggeri tu hai insultato il Signore, e hai detto: «Con la moltitudine dei miei carri io sono salito in cima alle montagne, sui fianchi del Libano; io abbatterò i suoi cedri piú alti e i suoi cipressi piú belli; arriverò al suo piú remoto nascondiglio, alla sua magnifica foresta.

24. Io, io ho scavato e ho bevuto delle acque straniere; con la pianta dei miei piedi prosciugherò tutti i fiumi d'Egitto».

25. «“Non l'hai udito? Da lungo tempo ho preparato questo; dai tempi antichi ne ho ideato il progetto; e ora ho fatto in modo che si compia: che tu riduca città forti in monti di rovine.

26. I loro abitanti, privi di forza, sono spaventati e confusi; son come l'erba dei campi, come la tenera verdura, come l'erbetta di *tetti, come grano riarso prima che metta la spiga.

27. Ma, io so quando ti siedi, quando esci, quando entri e quando t'infuri contro di me.

28. Poiché ti sei infuriato contro di me, e perché la tua insolenza è salita alle mie orecchie, io ti metterò il mio anello al naso, il mio morso in bocca, e ti farò tornare per la via da cui sei venuto.”

29. E questo, Ezechia, ti servirà di segno: quest'anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che crescerà da sé; ma il terzo anno seminerete e mieterete; pianterete vigne e ne mangerete il frutto.

30. E il rimanente della casa di Giuda che sarà scampato, metterà ancora radici in basso e porterà frutto in alto.

31. Poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e usciranno degli scampati dal monte Sion. Lo zelo ardente del Signore degli eserciti farà questo.

32. Perciò cosí parla il Signore riguardo al re d'Assiria: Egli non entrerà in questa città, e non vi lancerà freccia; non l'assalirà con scudi, e non alzerà trincee contro di essa.

33. Egli se ne tornerà per la via da cui è venuto, e non entrerà in questa città, dice il Signore.

34. Io proteggerò questa città per salvarla, per amor di me stesso e per amor di *Davide, mio servo».

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