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Secondo Libro dei Re 18:26-36 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

26. Allora Eliachim, figlio di Chilchia, Sebna e Ioa dissero a Rabsaché: «Ti prego, parla ai tuoi servi in *aramaico, perché noi lo capiamo; non parlarci in lingua giudaica poiché il popolo che sta sulle mura ascolta».

27. Ma Rabsaché rispose loro: «Il mio signore mi ha forse mandato a dir queste parole al tuo signore e a te solamente? Non mi ha forse mandato a dirle a questi uomini che stanno sulle mura e che presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?»

28. Allora Rabsaché, stando in piedi, gridò ad alta voce, e disse in lingua giudaica: «Udite la parola del gran re, del re d'Assiria!

29. Cosí parla il re: Non v'inganni Ezechia; poiché egli non potrà liberarvi dalle mie mani;

30. né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nel Signore, dicendo: “Il Signore ci libererà di certo, questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria”.

31. Non date retta a Ezechia, perché cosí dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà il frutto della sua vite e del suo fico, e berrà l'acqua della sua cisterna,

32. finché io venga e vi conduca in un paese simile al vostro: paese ricco di grano e di vino, paese di pane e di vigne, d'ulivi e di miele; e voi vivrete, e non morrete. Non date dunque ascolto a Ezechia, quando cerca d'ingannarvi dicendo: “Il Signore ci libererà”.

33. Qualcuno degli dèi delle nazioni ha forse liberato il suo paese dalle mani del re d'Assiria?

34. Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Ena e d'Ivva? Hanno forse liberato Samaria dalla mia mano?

35. Fra tutti gli dèi di quei paesi quali sono quelli che hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Il Signore potrà forse liberare Gerusalemme dalla mia mano?»

36. Il popolo tacque, e non gli rispose nulla; poiché il re aveva dato quest'ordine: «Non gli rispondete!»

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