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Primo Libro di Samuele 26:17-24 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

17. Saul riconobbe la voce di Davide e disse: «È questa la tua voce, figlio mio Davide?» Davide rispose: «È la mia voce, o re, mio signore!»

18. Poi aggiunse: «Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che cosa ho fatto? Che male ho commesso?

19. Ora dunque, si degni il re, mio signore, di ascoltare le parole del suo servo. Se è il Signore colui che ti spinge contro di me, accetti egli un'oblazione! Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, poiché mi hanno oggi scacciato per separarmi dall'eredità del Signore, dicendomi: “Va' a servire dèi stranieri!”

20. Non cada dunque il mio sangue in terra lontano dalla presenza del Signore! Poiché il re d'Israele è uscito per andare in cerca di una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti».

21. Allora Saul disse: «Ho peccato; ritorna, figlio mio Davide; io non ti farò piú alcun male, poiché oggi la mia vita è stata preziosa ai tuoi occhi; ecco, ho agito da stolto e ho commesso un grande errore».

22. Davide rispose: «Ecco la lancia del re; passi qua uno dei tuoi giovani a prenderla.

23. Il Signore retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; poiché il Signore ti aveva dato oggi nelle mie mani e io non ho voluto mettere le mani addosso all'unto del Signore.

24. E come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, cosí sarà preziosa la mia vita agli occhi del Signore; egli mi libererà da ogni tribolazione».

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