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Primo Libro di Samuele 20:22-39 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

22. Ma se dico al giovane: “Guarda, le frecce sono di là da te!” allora vattene, perché il Signore ti manda via.

23. Quanto a quel che abbiamo convenuto tu e io, ecco, il Signore ne è testimone per sempre».

24. Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si mise a tavola per mangiare.

25. Il re, come al solito, si sedette sulla sedia che era vicina al muro; Gionatan si mise di fronte. Abner si sedette accanto a *Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto.

26. Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli è successo qualcosa per cui non è puro; certo egli non è puro».

27. Ma l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; allora Saul disse a Gionatan, suo figlio: «Perché il figlio d'*Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?»

28. Gionatan rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme;

29. e ha detto: “Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia e mio fratello mi ha raccomandato di andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per andare a vedere i miei fratelli”. Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re».

30. Allora l'ira di Saul si accese contro Gionatan, e gli disse: «Figlio perverso e ribelle, non so io forse che tu prendi le difese del figlio d'Isai, a tua vergogna e a vergogna di tua madre?

31. Poiché fintanto che il figlio d'Isai avrà vita sulla terra non vi sarà stabilità per te né per il tuo regno. Dunque mandalo a cercare e fallo venire da me, perché deve morire».

32. Gionatan rispose a Saul suo padre e gli disse: «Perché dovrebbe morire? Che ha fatto?»

33. Saul brandí la lancia contro di lui per colpirlo. Allora Gionatan riconobbe che suo padre aveva deciso di uccidere Davide.

34. Acceso d'ira, si alzò da tavola, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato com'era per l'offesa che suo padre aveva fatta a Davide.

35. La mattina dopo, Gionatan andò nei campi, a incontrare Davide, e aveva con sé un ragazzo.

36. Disse al ragazzo: «Corri a cercare le frecce che tiro». Mentre il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui.

37. Quando il ragazzo fu giunto al luogo dov'era la freccia che Gionatan aveva tirata, Gionatan gli gridò dietro: «La freccia non è forse di là da te?»

38. Gionatan gridò ancora dietro al ragazzo: «Via, fa' presto, non ti trattenere!» Il ragazzo raccolse le frecce e tornò dal suo padrone.

39. Or il ragazzo non sapeva nulla; Gionatan e Davide erano i soli a sapere di che si trattava.

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