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Primo Libro di Samuele 20:15-29 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

15. Non cessare mai di essere buono verso la mia casa, neppure quando il Signore avrà sterminato dalla faccia della terra fino all'ultimo i nemici di Davide.

16. Cosí Gionatan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: «Il Signore faccia vendetta dei nemici di Davide!»

17. Per l'amore che aveva verso di lui, Gionatan fece di nuovo giurare Davide; perché egli l'amava come la sua stessa vita.

18. Poi Gionatan gli disse: «Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto.

19. Dopodomani dunque tu scenderai giú fino al luogo dove ti nascondesti il giorno di quel fatto e rimarrai presso la pietra di Ezel.

20. Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi al bersaglio.

21. Poi subito manderò il ragazzo, dicendogli: “Va' a cercare le frecce”. Se dico al ragazzo: “Guarda, le frecce sono di qua da te, prendile!” tu allora vieni, perché tutto va bene per te e non hai nulla da temere, come il Signore vive!

22. Ma se dico al giovane: “Guarda, le frecce sono di là da te!” allora vattene, perché il Signore ti manda via.

23. Quanto a quel che abbiamo convenuto tu e io, ecco, il Signore ne è testimone per sempre».

24. Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si mise a tavola per mangiare.

25. Il re, come al solito, si sedette sulla sedia che era vicina al muro; Gionatan si mise di fronte. Abner si sedette accanto a *Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto.

26. Tuttavia Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: «Gli è successo qualcosa per cui non è puro; certo egli non è puro».

27. Ma l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; allora Saul disse a Gionatan, suo figlio: «Perché il figlio d'*Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?»

28. Gionatan rispose a Saul: «Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme;

29. e ha detto: “Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrificio di famiglia e mio fratello mi ha raccomandato di andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per andare a vedere i miei fratelli”. Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re».

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