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Primo Libro di Samuele 15:24-35 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

24. Allora Saul disse a Samuele: «Ho peccato, perché ho *trasgredito il comandamento del Signore e le tue parole, perché ho temuto il popolo, e ho dato ascolto alla sua voce.

25. Ti prego dunque, perdona il mio peccato, ritorna con me e mi prostrerò davanti al Signore».

26. Ma Samuele disse a Saul: «Non ritornerò con te, poiché hai rigettato la parola del Signore e il Signore ha rigettato te perché tu non regni piú sopra Israele».

27. Come Samuele si voltava per andarsene, Saul lo prese per il lembo del mantello, che si strappò.

28. Allora Samuele gli disse: «Il Signore strappa oggi di dosso a te il regno d'Israele e lo dà a un altro, migliore di te.

29. Colui che è la gloria d'Israele non mentirà e non si pentirà; egli infatti non è un uomo perché debba pentirsi».

30. Allora Saul disse: «Ho peccato; ma tu adesso onorami, ti prego, in presenza degli *anziani del mio popolo e in presenza d'Israele; ritorna con me e mi prostrerò davanti al Signore, al tuo Dio».

31. Samuele dunque ritornò, seguendo Saul, e Saul si prostrò davanti al Signore.

32. Poi Samuele disse: «Conducetemi qui Agag, re degli Amalechiti». Agag andò da lui fiducioso, pensando: «Certo, l'amarezza della morte è passata».

33. Samuele gli disse: «Come la tua spada ha privato le donne di figli, cosí tua madre sarà privata di figli fra le donne». E Samuele fece squartare Agag in presenza del Signore a Ghilgal.

34. Poi Samuele andò a Rama e Saul salí a casa sua, a Ghibea di Saul.

35. Samuele, finché visse, non andò piú a vedere Saul, perché Samuele faceva cordoglio per Saul; e il Signore si pentiva di aver fatto Saul re d'Israele.

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