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Primo Libro delle Cronache 21:13-20 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

13. Davide disse a Gad: «Io sono in grande angoscia! Ebbene, che io cada nelle mani del Signore, perché le sue compassioni sono immense; ma che io non cada nelle mani degli uomini!»

14. Cosí il Signore mandò la peste in Israele; e morirono settantamila Israeliti.

15. Dio mandò un angelo a Gerusalemme per distruggerla; e come questi si disponeva a distruggerla, il Signore gettò su di lei lo sguardo, si pentí della calamità che aveva inflitta, e disse all'angelo distruttore: «Basta; ritira ora la tua mano!» L'angelo del Signore si trovava presso l'aia di Ornan, il Gebuseo.

16. Davide, alzando gli occhi, vide l'angelo del Signore che stava fra terra e cielo, tenendo in mano una spada sguainata, vòlta verso Gerusalemme. Allora Davide e gli *anziani, coperti di sacchi, si gettarono con la faccia a terra.

17. E Davide disse a Dio: «Non sono io quello che ordinò il censimento del popolo? Sono io che ho peccato, e che ho agito con tanta malvagità; ma queste pecore che hanno fatto? Ti prego, Signore, mio Dio, si volga la tua mano contro di me e contro la casa di mio padre, ma non contro il tuo popolo, per colpirlo con il flagello!»

18. Allora l'angelo del Signore ordinò a Gad di dire a Davide che salisse a erigere un altare al Signore nell'aia di Ornan, il Gebuseo.

19. Davide salí, secondo la parola che Gad aveva pronunziata nel nome del Signore.

20. Ornan, voltandosi, vide l'angelo; e i suoi quattro figli che erano con lui si nascosero. Ornan stava battendo il grano.

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