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Primo Libro dei Re 20:3-11 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

3. «Cosí dice Ben-Adad: Il tuo argento e il tuo oro sono miei; cosí pure le tue mogli e i tuoi figli piú belli sono cosa mia».

4. Il re d'Israele rispose: «Come dici tu, o re mio signore, io ti appartengo con tutto ciò che è mio».

5. I messaggeri tornarono di nuovo e dissero: «Cosí parla Ben-Adad: Io ti avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento e il tuo oro, le tue mogli, e i tuoi figli;

6. invece, domani, a quest'ora, manderò da te i miei servitori, i quali rovisteranno la casa tua e le case dei tuoi servi, s'impadroniranno di tutto quello che hai di piú caro, e lo porteranno via».

7. Allora il re d'Israele chiamò tutti gli *anziani del paese, e disse: «Guardate, vi prego, e vedete come quest'uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figli, il mio argento e il mio oro, e io non gli ho rifiutato nulla».

8. Tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: «Non lo ascoltare e non dargli retta!»

9. Acab dunque rispose ai messaggeri di Ben-Adad: «Dite al re, mio signore: “Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non posso farlo”». I messaggeri se ne andarono e portarono la risposta a Ben-Adad.

10. Ben-Adad mandò a dire ad Acab: «Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di tutta la gente che mi segue!»

11. Il re d'Israele rispose: «Ditegli cosí: “Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone”».

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