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Numeri 11:2-14 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

2. Allora il popolo gridò a *Mosè; Mosè pregò il Signore, e il fuoco si spense.

3. Quel luogo fu chiamato Tabera, perché il fuoco del Signore era divampato in mezzo a loro.

4. L'accozzaglia di gente raccogliticcia che era tra il popolo fu presa da concupiscenza; e anche i figli d'*Israele ricominciarono a piagnucolare e a dire: «Chi ci darà da mangiare della carne?

5. Ci ricordiamo dei pesci che mangiavamo in Egitto a volontà, dei cocomeri, dei meloni, dei porri, delle cipolle e dell'aglio.

6. E ora siamo inariditi; non c'è piú nulla! I nostri occhi non vedono altro che questa *manna».

7. La manna era simile al seme di coriandolo e aveva l'aspetto di resina gommosa.

8. Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con le *macine o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere in pentole o ne faceva delle focacce, e aveva il sapore di una focaccia all'olio.

9. Quando la rugiada cadeva sul campo, la notte, vi cadeva anche la manna.

10. Mosè udí il popolo che piagnucolava in tutte le famiglie, ognuno all'ingresso della propria tenda; l'ira del Signore si accese gravemente e la cosa dispiacque anche a Mosè.

11. Mosè disse al Signore: «Perché hai trattato cosí male il tuo servo? Perché non ho trovato grazia agli occhi tuoi, e mi hai messo addosso il carico di tutto questo popolo?

12. L'ho forse concepito io tutto questo popolo? L'ho forse dato alla luce io, che tu mi dica: “Portalo sul tuo seno”, come la balia porta il bimbo lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri?

13. Dove prenderei della carne da dare a tutto questo popolo? Poiché piagnucola dietro a me, e dice: “Dacci da mangiare della carne!”

14. Io non posso, da solo, portare tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me.

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