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Neemia 6:1-8 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

1. Quando Samballat, Tobia e Ghesem, l'Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che avevo ricostruito le mura e che non c'era piú rimasta nessuna breccia, sebbene allora non avessi ancora messo i battenti alle porte,

2. Samballat e Ghesem mi mandarono a dire: «Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono». Essi volevano farmi del male.

3. Io mandai loro dei messaggeri per dire: «Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Il lavoro rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi».

4. Quattro volte essi mandarono a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro allo stesso modo.

5. Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa una quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta,

6. nella quale stava scritto: «Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l'afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re,

7. e avresti perfino costituito dei *profeti per farti proclamare re di *Giuda a *Gerusalemme. Questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e parliamone assieme».

8. Io gli feci rispondere: «Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!»

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