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Neemia 13:4-20 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

4. Prima di questo, il *sacerdote Eliasib, responsabile delle camere del tempio del nostro Dio e parente di Tobia,

5. aveva messo a disposizione di quest'ultimo una camera grande là dove, prima di allora si riponevano le offerte, l'incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell'olio, tutto ciò che spettava per legge ai *Leviti, ai cantori, ai portinai, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti.

6. Ma quando si faceva tutto questo, io non ero a *Gerusalemme; perché l'anno trentaduesimo di *Artaserse, re di *Babilonia, ero tornato presso il re; e dopo qualche tempo, avendo ottenuto un congedo dal re,

7. tornai a Gerusalemme, e mi accorsi del male che Eliasib aveva fatto per amore di Tobia, mettendo a sua disposizione una camera nei *cortili della casa di Dio.

8. La cosa mi dispiacque molto, e feci gettare fuori dalla camera tutte le masserizie appartenenti a Tobia.

9. Poi ordinai che si purificassero quelle camere, e vi feci ricollocare gli utensili della casa di Dio, le offerte e l'incenso.

10. Seppi pure che le porzioni dovute ai Leviti non erano state date, e che i Leviti e i cantori, incaricati del servizio, se ne erano fuggiti, ciascuno alla sua terra.

11. Io ammonii i magistrati, e dissi loro: «Perché la casa di Dio è stata abbandonata?» Poi radunai i Leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici.

12. Allora tutto *Giuda portò nei magazzini le decime del frumento, del vino e dell'olio.

13. Affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo *scriba Sadoc, e a Pedaia, uno dei Leviti; ai quali aggiunsi Anan figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano considerati uomini fedeli. Il loro compito era di fare le ripartizioni fra i loro fratelli.

14. Ricòrdati per questo di me, o Dio mio, e non cancellare quello che ho compiuto fedelmente per la casa del mio Dio e per il suo servizio!

15. In quei giorni osservai in Giuda alcune persone intente a pigiare l'uva in giorno di sabato, altre a portare, caricandolo sugli asini, grano e anche vino, uva, fichi, e ogni sorta di cose, che facevano giungere a Gerusalemme in giorno di sabato. Io li rimproverai a motivo del giorno in cui vendevano le loro derrate.

16. C'erano anche persone di *Tiro, stabilite a Gerusalemme, che portavano del pesce e ogni sorta di cose, e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato, e a Gerusalemme.

17. Allora rimproverai i notabili di Giuda, e dissi loro: «Che significa questa cattiva azione che fate, profanando il giorno del sabato?

18. I nostri padri non fecero proprio cosí? Il nostro Dio fece, per questo, piombare su di noi e su questa città tutti questi mali. E voi accrescete l'ira ardente contro Israele, profanando il sabato!»

19. Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra, prima del sabato, ordinai che queste fossero chiuse, e che non si riaprissero fino a dopo il sabato; e collocai alcuni dei miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato.

20. Cosí i mercanti e i venditori di merci di ogni genere una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.

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