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Giobbe 9:17-35 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

17. egli mi piomba addosso dal seno della tempesta, moltiplica senza motivo le mie piaghe,

18. non mi lascia riprender fiato, e mi sazia d'amarezza.

19. Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di diritto, egli dice: “Chi mi convocherà?”

20. Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe; se fossi innocente, mi dichiarerebbe colpevole.

21. «Sono innocente? Sí, lo sono! Di me non mi preme, io disprezzo la mia vita!

22. Per me è la stessa cosa! Perciò dico: “Egli distrugge ugualmente l'integro e il malvagio”.

23. Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti.

24. La terra è data in balía dei malvagi; egli vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque?

25. I miei giorni se ne vanno piú veloci di un corriere; fuggono via senz'aver visto il bene;

26. passano rapidi come navicelle di giunchi, come l'aquila che piomba sulla preda.

27. Io dico: “Voglio dimenticare il mio lamento, abbandonare questa faccia triste, e stare allegro”.

28. Ma mi spavento per tutti i miei dolori. Sono certo che non mi considererai innocente.

29. Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano?

30. Anche se mi lavassi con la neve e mi pulissi le mani con il sapone,

31. tu mi tufferesti nel fango di una fossa, le mie vesti mi avrebbero in orrore.

32. Dio non è un uomo come me, perché io gli risponda e perché possiamo comparire in giudizio assieme.

33. Non c'è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due!

34. Dio allontani da me la sua verga; smetta di spaventarmi con il suo terrore;

35. allora io parlerò senza temerlo, perché sento di non essere quel colpevole che sembro».

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