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Giobbe 33:11-27 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

11. mi mette i piedi nei ceppi, spia tutti i miei movimenti”.

12. Ecco, io ti rispondo: “In questo non hai ragione”; poiché Dio è piú grande dell'uomo.

13. Perché contendi con lui? Egli non rende conto dei suoi atti.

14. «Dio parla una volta, e anche due, ma l'uomo non ci bada;

15. parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti;

16. allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti,

17. per distogliere l'uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia;

18. per salvargli l'anima dalla fossa, la vita dalla freccia mortale.

19. «L'uomo è anche ammonito sul suo letto, dal dolore, dall'agitazione incessante delle sue ossa;

20. quand'egli ha in avversione il pane e lo ripugnano i cibi piú squisiti;

21. la carne gli si consuma e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escon fuori;

22. egli si avvicina alla fossa, e la sua vita a quelli che infliggono la morte.

23. Ma se, presso di lui, c'è un angelo, un interprete, uno solo tra i mille, che mostri all'uomo il suo dovere,

24. Dio ha pietà di lui e dice: “Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto”.

25. Allora la sua carne diviene piú fresca di quella di un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza;

26. implora Dio, e Dio gli è propizio; gli dà di contemplare il suo volto con gioia e lo considera di nuovo come giusto.

27. Ed egli canterà tra la gente e dirà: “Avevo peccato, pervertito la giustizia, e non sono stato punito come meritavo.

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