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Giobbe 31:30-35 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

30. (io che non ho permesso alle mie labbra di peccare chiedendo la sua morte con imprecazione),

31. se la gente della mia tenda non ha detto: “Chi è che non si sia saziato della carne delle sue bestie?”

32. (Lo straniero non passava la notte fuori; le mie porte erano aperte al viandante),

33. se, come fanno gli uomini, ho coperto i miei errori celando nel petto la mia *iniquità,

34. perché avevo paura della folla e del disprezzo delle famiglie, al punto da starmene tranquillo e non uscir di casa…

35. Oh, avessi pure chi m'ascoltasse! Ecco qua la mia firma! L'Onnipotente mi risponda! Scriva l'avversario mio la sua querela

Leggi il capitolo completo Giobbe 31