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Giobbe 31:19-37 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

19. se ho visto uno soffrire per mancanza di vesti o il povero senza una coperta,

20. se non mi hanno benedetto i suoi fianchi, ed egli non si è riscaldato con la lana dei miei agnelli,

21. se ho alzato la mano contro l'orfano perché mi sapevo sostenuto alla *porta della città,

22. che la mia spalla si stacchi dalla sua giuntura, il mio braccio si spezzi e cada!

23. In effetti mi spaventava il castigo di Dio, ero trattenuto dalla maestà di lui.

24. Se ho riposto la mia fiducia nell'oro, se all'oro fino ho detto: “Tu sei la mia speranza”,

25. se mi sono rallegrato che le mie ricchezze fossero grandi e la mia mano avesse molto accumulato,

26. se, contemplando il sole che risplendeva e la luna che procedeva lucente nella sua corsa,

27. il mio cuore, in segreto, si è lasciato sedurre e la mia bocca ha posato un bacio sulla mano

28. (misfatto anche questo punito dai giudici, perché avrei difatti rinnegato il Dio che sta lassú),

29. se mi sono rallegrato della sciagura del mio nemico e ho esultato quando gli è piombata la sventura

30. (io che non ho permesso alle mie labbra di peccare chiedendo la sua morte con imprecazione),

31. se la gente della mia tenda non ha detto: “Chi è che non si sia saziato della carne delle sue bestie?”

32. (Lo straniero non passava la notte fuori; le mie porte erano aperte al viandante),

33. se, come fanno gli uomini, ho coperto i miei errori celando nel petto la mia *iniquità,

34. perché avevo paura della folla e del disprezzo delle famiglie, al punto da starmene tranquillo e non uscir di casa…

35. Oh, avessi pure chi m'ascoltasse! Ecco qua la mia firma! L'Onnipotente mi risponda! Scriva l'avversario mio la sua querela

36. e io la porterò attaccata alla mia spalla, me la cingerò come un diadema.

37. Gli renderò conto di tutti i miei passi, a lui mi avvicinerò come un principe!

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