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Giobbe 29:11-25 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

11. L'orecchio che mi udiva mi diceva beato; l'occhio che mi vedeva mi rendeva testimonianza,

12. perché salvavo il misero che gridava aiuto e l'orfano che non aveva chi lo soccorresse.

13. Scendeva su di me la benedizione di chi stava per perire, facevo esultare il cuore della vedova.

14. La giustizia era il mio vestito e io il suo; la rettitudine era come il mio mantello e il mio turbante.

15. Ero l'occhio del cieco, il piede dello zoppo;

16. ero il padre dei poveri, studiavo a fondo la causa dello sconosciuto.

17. Spezzavo la ganascia al malfattore, gli facevo lasciare la preda che aveva fra i denti.

18. Dicevo: “Morirò nel mio nido, moltiplicherò i miei giorni come la sabbia;

19. le mie radici si stenderanno verso le acque, la rugiada passerà la notte sui miei rami;

20. la mia gloria sempre si rinnoverà, l'arco rinverdirà nella mia mano”.

21. I presenti mi ascoltavano fiduciosi, tacevano per udire il mio parere.

22. Quando avevo parlato, non replicavano; la mia parola scendeva su di loro come una rugiada.

23. Mi aspettavano come si aspetta la pioggia; aprivano larga la bocca come a un acquazzone di primavera.

24. Io sorridevo loro quand'erano sfiduciati; non potevano oscurare la luce del mio volto.

25. Quando andavo da loro, mi sedevo come capo; ero come un re tra le sue schiere, come un consolatore in mezzo agli afflitti.

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