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Geremia 9:3-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

3. «Tendono la lingua, che è il loro arco, per scoccare menzogne; sono diventati potenti nel paese, ma non per agire con fedeltà; poiché passano di malvagità in malvagità e non conoscono me, dice il Signore.

4. Si guardi ciascuno dal suo amico, nessuno si fidi del suo fratello; poiché ogni fratello non fa che ingannare, ogni amico va spargendo calunnie.

5. L'uno inganna l'altro, non dice la verità, esercitano la loro lingua a mentire, si affannano a fare il male.

6. La tua abitazione è in mezzo alla malafede; per malafede costoro rifiutano di conoscermi», dice il Signore.

7. Perciò, cosí parla il Signore degli eserciti: «Ecco, io li fonderò nel crogiuolo per saggiarli; poiché che altro dovrei fare per la figlia del mio popolo?

8. La loro lingua è una freccia micidiale; essa non parla che in malafede; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie.

9. Non dovrei forse punirli per queste cose», dice il Signore, «non dovrei forse vendicarmi di una simile nazione?»

10. Io voglio prorompere in pianto e in gemito, per i monti; voglio spandere un lamento per i pascoli del deserto, perché sono bruciati, al punto che nessuno piú vi passa, non vi si ode piú muggito di mandrie; gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggite, sono scomparse.

11. «Io ridurrò *Gerusalemme in un mucchio di macerie, in un covo di sciacalli; e farò delle città di *Giuda una desolazione senza abitanti».

12. Chi è il saggio che capisca queste cose? A chi ha parlato la bocca del Signore perché egli ne dia notizia? Perché il paese è distrutto, desolato come un deserto al punto che non vi passa piú nessuno?

13. Il Signore risponde: «Perché costoro hanno abbandonato la mia legge che io avevo loro messa davanti, e non hanno dato ascolto alla mia voce, né l'hanno seguita nella loro condotta,

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