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Geremia 26:12-23 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

12. Allora Geremia parlò a tutti i capi e a tutto il popolo, dicendo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città tutte le cose che avete udite.

13. Ora, cambiate le vostre vie e le vostre azioni, date ascolto alla voce del Signore, del vostro Dio, e il Signore si pentirà del male che ha pronunziato contro di voi.

14. Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me quello che vi parrà buono e giusto.

15. Soltanto sappiate per certo che, se mi uccidete, mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti, perché il Signore mi ha veramente mandato da voi per farvi udire tutte queste parole».

16. Allora i capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: «Quest'uomo non merita la morte, perché ci ha parlato nel nome del Signore, del nostro Dio».

17. Alcuni degli *anziani del paese si alzarono e parlarono cosí a tutta l'assemblea del popolo:

18. «Michea, il Morasita, profetizzò ai giorni di *Ezechia, re di Giuda, e parlò a tutto il popolo di Giuda in questi termini: “Cosí dice il Signore degli eserciti: *Sion sarà arata come un campo, *Gerusalemme diventerà un mucchio di macerie, e la montagna del tempio, un'altura boscosa”.

19. Ezechia, re di Giuda, e tutto Giuda lo misero a morte? Ezechia non temette forse il Signore, e non supplicò il Signore al punto che il Signore si pentí del male che aveva pronunziato contro di loro? Ma noi stiamo per compiere un male gravissimo a nostro danno».

20. Vi fu anche un altro uomo che profetizzò nel nome del Signore: Uria, figlio di Semaia di Chiriat-Iearim, il quale profetizzò contro questa città e contro questo paese, in tutto e per tutto come Geremia.

21. Il re Ioiachim, tutti i suoi uomini prodi e tutti i suoi capi udirono le sue parole; il re cercò di farlo morire; ma Uria lo seppe, ebbe paura, fuggí e andò in Egitto.

22. Il re Ioiachim mandò degli uomini in Egitto, cioè Elnatan, figlio di Acbor, e altra gente con lui.

23. Questi trassero Uria fuori d'Egitto, e lo condussero al re Ioiachim, il quale lo colpí con la spada, e gettò il suo cadavere fra le sepolture dei figli del popolo.

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