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Genesi 26:9-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

9. Allora Abimelec chiamò Isacco e gli disse: «Certo, costei è tua moglie; come mai dunque hai detto: “È mia sorella”?» Isacco rispose: «Perché dicevo: “Non vorrei essere messo a morte a causa di lei”».

10. E Abimelec: «Che ci hai fatto? Poco ci mancava che qualcuno del popolo si unisse a tua moglie, e tu ci avresti attirato addosso una grande colpa».

11. E Abimelec diede quest'ordine a tutto il popolo: «Chiunque toccherà quest'uomo o sua moglie sia messo a morte».

12. Isacco seminò in quel paese, e in quell'anno raccolse il centuplo; il Signore lo benedisse.

13. Quest'uomo divenne grande, andò crescendo sempre piú, finché diventò ricchissimo:

14. fu padrone di greggi di pecore, di mandrie di buoi e di numerosa servitú. I Filistei lo invidiavano.

15. Perciò turarono e riempirono di terra tutti i pozzi che i servi di suo padre avevano scavati, al tempo d'Abraamo suo padre,

16. e Abimelec disse ad Isacco: «Vattene via da noi, perché tu sei molto piú potente di noi».

17. Isacco allora partí di là, s'accampò nella valle di Gherar e vi si stabilí.

18. Isacco scavò di nuovo i pozzi d'acqua, che erano stati scavati al tempo di suo padre Abraamo, e che i Filistei avevano turato dopo la morte d'Abraamo; e li chiamò con gli stessi nomi con cui li aveva chiamati suo padre.

19. I servi d'Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo d'acqua viva.

20. Ma i pastori di Gherar litigarono con i pastori d'Isacco, dicendo: «L'acqua è nostra». Cosí egli chiamò il pozzo Esec, perché quelli avevano litigato con lui.

21. Poi i servi scavarono un altro pozzo e quelli litigarono anche per questo. E Isacco lo chiamò Sitna.

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