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Esodo 9:24-35 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

24. Cosí ci fu grandine e il fuoco guizzava continuamente in mezzo alla grandine; la grandine fu cosí forte, come non ce n'era stata di simile in tutto il paese d'Egitto, da quando era diventato nazione.

25. La grandine percosse, in tutto il paese d'Egitto, tutto quello che era nei campi: uomini e bestie; la grandine percosse ogni erba dei campi e fracassò ogni albero della campagna.

26. Solamente nella terra di Goscen, dov'erano i figli d'Israele, non cadde grandine.

27. Allora il faraone mandò a chiamare Mosè e Aaronne e disse loro: «Questa volta io ho peccato; il Signore è giusto, mentre io e il mio popolo siamo colpevoli.

28. Pregate il Signore perché cessino questi grandi tuoni e la grandine. Io vi lascerò andare e non sarete piú trattenuti».

29. Mosè gli disse: «Quando uscirò dalla città, tenderò le mani verso il Signore; i tuoni cesseranno e non ci sarà piú grandine, affinché tu sappia che la terra è del Signore.

30. Ma quanto a te e ai tuoi servitori io so che ancora non temerete Dio il Signore».

31. Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore;

32. ma il grano e la spelta non furono colpiti, perché tardivi.

33. Mosè dunque, lasciato il faraone, uscí dalla città, tese le mani verso il Signore e i tuoni e la grandine cessarono e non cadde piú pioggia sulla terra.

34. Quando il faraone vide che la pioggia, la grandine e i tuoni erano cessati, continuò a peccare, si ostinò in cuor suo, lui e i suoi servitori.

35. Il cuore del faraone si indurí ed egli non lasciò andare i figli d'Israele, come il Signore aveva detto per bocca di Mosè.

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