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Esodo 2:5-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

5. La figlia del *faraone scese al Fiume per fare il bagno, e le sue ancelle passeggiavano lungo la riva del Fiume. Vide il canestro nel canneto e mandò la sua cameriera a prenderlo.

6. Lo aprí e vide il bambino: ed ecco, il piccino piangeva; ne ebbe compassione e disse: «Questo è uno dei figli degli *Ebrei».

7. Allora la sorella del bambino disse alla figlia del faraone: «Devo andare a chiamarti una balia tra le donne ebree che allatti questo bambino?»

8. La figlia del faraone le rispose: «Va'». E la fanciulla andò a chiamare la madre del bambino.

9. La figlia del faraone le disse: «Porta con te questo bambino, allattalo e io ti darò un salario». Quella donna prese il bambino e lo allattò.

10. Quando il bambino fu cresciuto, lo portò dalla figlia del faraone; egli fu per lei come un figlio ed ella lo chiamò *Mosè; «perché», disse: «io l'ho tirato fuori dalle acque».

11. In quei giorni, Mosè, già diventato adulto, andò a trovare i suoi fratelli; notò i lavori di cui erano gravati e vide un Egiziano che percoteva uno degli Ebrei suoi fratelli.

12. Egli volse lo sguardo di qua e di là e, visto che non c'era nessuno, uccise l'Egiziano e lo nascose nella sabbia.

13. Il giorno seguente uscí, vide due Ebrei che litigavano e disse a quello che aveva torto: «Perché percuoti il tuo compagno?»

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