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Daniele 4:13-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

13. Nelle visioni che ebbi, mentre ero a letto, vidi uno dei santi veglianti scendere dal cielo

14. e gridare con forza: “Abbattete l'albero e tagliate i suoi rami; scotete il fogliame e disperdete il suo frutto; fuggano gli animali dalla sua ombra e gli uccelli dai suoi rami!

15. Però, lasciate in terra il ceppo e le sue radici, ma legati con catene di ferro e di bronzo, tra l'erba dei campi; sia bagnato dalla rugiada del cielo e, come gli animali, abbia in sorte l'erba della terra.

16. Gli sia cambiato il cuore; invece di un cuore umano, gli sia dato un cuore di bestia; e passino su di lui sette tempi.

17. Questa è la decisione dei veglianti e la sentenza proviene dai santi, affinché i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole, e vi innalza il piú misero degli uomini”.

18. Questo è il sogno che io, il re Nabucodonosor, ho fatto; ora tu, Baltazzar, dammene l'interpretazione, perché nessuno dei saggi del mio regno è in grado di darmela; ma tu puoi perché lo spirito degli dèi santi è in te».

19. Allora Daniele, detto Baltazzar, rimase per un momento sbigottito e i suoi pensieri lo turbavano. Ma il re gli disse: «Baltazzar, il sogno e l'interpretazione non ti spaventino!» Baltazzar rispose e disse: «Mio signore, il sogno si avveri per i tuoi nemici, e la sua interpretazione per i tuoi avversari!

20. L'albero che il re ha visto e che era diventato alto e robusto al punto che la sua altezza giungeva al cielo ed era visibile dalle estremità della terra;

21. l'albero dal fogliame bello, dal frutto abbondante in grado di nutrire tutti, sotto il quale si riparavano le bestie dei campi e tra i cui rami abitavano gli uccelli del cielo,

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