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Romani 9:8-17 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

8. Cioè: non quelli che sono i figliuoli della carne, son figliuoli di Dio; ma i figliuoli della promessa son reputati per progenie.

9. Perciocchè questa fu la parola della promessa: In questa medesima stagione io verrò, e Sara avrà un figliuolo.

10. E non solo Abrahamo, ma ancora Rebecca, avendo conceputo d’un medesimo, cioè d’Isacco nostro padre, udì questo.

11. Perciocchè, non essendo ancor nati i figliuoli, e non avendo fatto bene o male alcuno acciocchè il proponimento di Dio secondo l’elezione dimorasse fermo, non per le opere, ma per colui che chiama, le fu detto:

12. Il maggiore servirà al minore,

13. secondo ch’egli è scritto: Io ho amato Giacobbe, ed ho odiato Esaù.

14. Che diremo adunque? Evvi egli iniquità in Dio? Così non sia.

15. Perciocchè egli dice a Mosè: Io avrò mercè di chi avrò mercè, e farò misericordia a chi farò misericordia.

16. Egli non è adunque di chi vuole, nè di chi corre, ma di Dio che fa misericordia.

17. Poichè la scrittura dice a Faraone: Per questo stesso ti ho suscitato, per mostrare in te la mia potenza, ed acciocchè il mio nome sia predicato per tutta la terra.

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