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Matteo 18:14-27 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

14. Così, la volontà del Padre vostro ch’è ne’ cieli è, che neppur uno di questi piccoli perisca.

15. ORA, se il tuo fratello ha peccato contro a te, va’ e riprendilo fra te e lui solo; se egli ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello.

16. Ma, se non ti ascolta, prendi teco ancora uno o due, acciocchè ogni parola sia confermata per la bocca di due, o di tre testimoni.

17. E s’egli disdegna di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se disdegna eziandio di ascoltar la chiesa, siati come il pagano, o il pubblicano.

18. Io vi dico in verità, che tutte le cose che voi avrete legate sopra la terra saranno legate nel cielo, e tutte le cose che avrete sciolte sopra la terra saranno sciolte nel cielo.

19. Oltre a ciò, io vi dico, che, se due di voi consentono sopra la terra, intorno a qualunque cosa chiederanno, quella sarà lor fatta dal Padre mio, che è ne’ cieli.

20. Perciocchè, dovunque due, o tre, son raunati nel nome mio, quivi son io nel mezzo di loro.

21. Allora Pietro, accostatoglisi, disse: Signore, quante volte, peccando il mio fratello contro a me, gli perdonerò io? fino a sette volte?

22. Gesù gli disse: Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

23. Perciò, il regno de’ cieli è assomigliato ad un re, il qual volle far ragione co’ suoi servitori.

24. Ed avendo cominciato a far ragione, gli fu presentato uno, ch’era debitore di diecimila talenti.

25. E non avendo egli da pagare, il suo signore comandò ch’egli, e la sua moglie, e i suoi figliuoli, e tutto quanto avea, fosse venduto, e che il debito fosse pagato.

26. Laonde il servitore, gettatosi a terra, si prostese davanti a lui, dicendo: Signore, abbi pazienza inverso me, ed io ti pagherò tutto.

27. E il signor di quel servitore, mosso da compassione, lo lasciò andare, e gli rimise il debito.

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