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Giovanni 5:26-38 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

26. Perciocchè, siccome il Padre ha vita in sè stesso,

27. così ha dato ancora al Figliuolo d’aver vita in sè stesso; e gli ha data podestà eziandio di far giudicio, in quanto egli è Figliuol d’uomo.

28. Non vi maravigliate di questo; perciocchè l’ora viene, che tutti coloro che son ne’ monumenti udiranno la sua voce;

29. ed usciranno, coloro che avranno fatto bene, in risurrezion di vita; e coloro che avranno fatto male, in risurrezion di condannazione.

30. Io non posso da me stesso far cosa alcuna; io giudico secondo che io odo; e il mio giudicio è giusto, perciocchè io non cerco la mia volontà, me la volontà del Padre che mi ha mandato.

31. Se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza non è verace.

32. V’è un altro che rende testimonianza di me, ed io so che la testimonianza ch’egli rende di me è verace.

33. Voi mandaste a Giovanni, ed egli rendette testimonianza alla verità.

34. Or io non prendo testimonianza da uomo alcuno, ma dico queste cose, acciocchè siate salvati.

35. Esso era una lampana ardente, e lucente; e voi volentieri gioiste, per un breve tempo, alla sua luce.

36. Ma io ho la testimonianza maggiore di quella di Giovanni, poichè le opere che il Padre mi ha date ad adempiere, quelle opere, dico, le quali io fo, testimoniano di me, che il Padre mio mi ha mandato.

37. Ed anche il Padre stesso che mi ha mandato ha testimoniato di me; voi non udiste giammai la sua voce, nè vedeste la sua sembianza;

38. e non avete la sua parola dimorante in voi, perchè non credete a colui ch’egli ha mandato.

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