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Galati 4:13-25 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

13. Ora, voi sapete come per l’addietro io vi evangelizzai con infermità della carne.

14. E voi non isprezzaste, nè schifaste la mia prova, che era nella mia carne; anzi mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù stesso.

15. Che cosa adunque vi faceva così predicar beati? poichè io vi rendo testimonianza che se fosse stato possibile, voi vi sareste cavati gli occhi, e me li avreste dati.

16. Son io dunque divenuto vostro nemico, proponendovi la verità?

17. Coloro sono zelanti per voi, non onestamente; anzi vi vogliono distaccare da noi, acciocchè siate zelanti per loro.

18. Or egli è bene d’esser sempre zelanti in bene, e non solo quando io son presente fra voi.

19. Deh! figlioletti miei, i quali io partorisco di nuovo, finchè Cristo sia formato in voi!

20. Or io desidererei ora esser presente fra voi, e mutar la mia voce, perciocchè io son perplesso di voi.

21. DITEMI, voi che volete essere sotto la legge, non udite voi la legge?

22. Poichè egli è scritto, che Abrahamo ebbe due figliuoli: uno della serva, e uno della franca.

23. Or quel che era della serva fu generato secondo la carne; ma quel che era della franca fu generato per la promessa.

24. Le quali cose hanno un senso allegorico; poichè quelle due donne sono i due patti: l’uno dal monte Sina, che genera a servitù, il quale è Agar.

25. Perciocchè Agar è Sina, monte in Arabia; e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente; ed è serva, co’ suoi figliuoli.

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