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2 Pietro 2:8-19 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

8. poichè quel giusto, abitando fra loro, per ciò ch’egli vedeva, ed udiva, tormentava ogni dì l’anima sua giusta per le scellerate loro opere;

9. il Signore sa trarre di tentazione i pii, e riserbar gli empi ad esser puniti nel giorno del giudicio;

10. massimamente coloro che vanno dietro alla carne, in concupiscenza d’immondizia; e che sprezzano le signorie: che sono audaci, di lor senno, e non hanno orrore di dir male delle dignità.

11. Mentre gli angeli, benchè sieno maggiori di forza e di potenza, non dànno contro ad esse dinanzi al Signore giudicio di maldicenza.

12. Ma costoro, come animali senza ragione, andando dietro all’impeto della natura, nati ad esser presi, ed a perire bestemmiando nelle cose che ignorano, periranno del tutto nella lor corruzione, ricevendo il pagamento dell’iniquità.

13. Essi, che reputano tutto il lor piacere consistere nelle delizie della giornata; che son macchie, e vituperii, godendo de’ loro inganni, mentre mangiano con voi ne’ vostri conviti.

14. Avendo gli occhi pieni d’adulterio, e che non restano giammai di peccare; adescando le anime instabili; avendo il cuore esercitato ad avarizia, figliuoli di maledizione.

15. I quali, lasciata la diritta strada, si sono sviati, seguitando la via di Balaam, figliuolo di Bosor, il quale amò il salario d’iniquità.

16. Ma egli ebbe la riprensione della sua prevaricazione; un’asina mutola, avendo parlato in voce umana, represse la follia del profeta.

17. Questi son fonti senz’acqua, nuvole sospinte dal turbo, a’ quali è riserbata la caligine delle tenebre.

18. Perciocchè, parlando cose vane sopra modo gonfie, adescano per concupiscenze della carne, e per lascivie, coloro che erano un poco fuggiti da quelli che conversano in errore.

19. Promettendo loro libertà, là dove eglino stessi son servi della corruzione; poichè ancora, se altri è vinto da alcuno, diviene suo servo.

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