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2 Corinzi 2:6-13 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

6. Al tale basta quella riprensione, che gli è stata fatta dalla raunanza.

7. Talchè, in contrario, più tosto vi convien perdonargli, e consolarlo; che talora quell’uomo non sia assorto dalla troppa tristezza.

8. Perciò, io vi prego di ratificare inverso lui la carità.

9. Perciocchè a questo fine ancora vi ho scritto, acciocchè io conosca la prova di voi, se siete ubbidienti ad ogni cosa.

10. Or a chi voi perdonate alcuna cosa, perdono io ancora; perciocchè io altresì, se ho perdonata cosa alcuna, a chi l’ho perdonata, l’ho fatto per amor vostro, nel cospetto di Cristo, acciocchè noi non siamo soverchiati da Satana.

11. Perciocchè noi non ignoriamo le sue macchinazioni.

12. Ora, essendo venuto in Troas per l’Evangelo di Cristo, ed essendomi aperta una porta nel Signore, non ho avuta alcuna requie nello spirito mio, per non avervi trovato Tito, mio fratello.

13. Anzi, essendomi da loro accommiatato, me ne sono andato in Macedonia.

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