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1 Corinzi 7:3-15 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

3. Il marito renda alla moglie la dovuta benivoglienza; e parimente la moglie al marito.

4. La moglie non ha podestà sopra il suo proprio corpo, ma il marito; parimente ancora il marito non ha podestà sopra il suo proprio corpo, ma la moglie.

5. Non frodate l’un l’altro, se pur non è di consentimento, per un tempo, per vacare a digiuno, e ad orazione; poi di nuovo tornate a stare insieme, acciocchè Satana non vi tenti per la vostra incontinenza.

6. Or io dico questo per concessione, non per comandamento.

7. Perciocchè io vorrei che tutti gli uomini fossero come son io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio: l’uno in una maniera, l’altro in un’altra.

8. Or io dico a quelli che non son maritati, ed alle vedove, ch’egli è bene per loro che se ne stieno come me ne sto io ancora.

9. Ma, se non si contengono, maritinsi, perciocchè meglio è maritarsi, che ardere.

10. Ma a’ maritati ordino, non io, ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito.

11. E se pure ella si separa, rimanga senza maritarsi, o si riconcilii col marito. Il marito altresì non lasci la moglie.

12. Ma agli altri dico io, non il Signore: Se alcun fratello ha moglie infedele, ed ella consente d’abitar con lui, non la lasci.

13. Parimente ancora la donna che ha un marito infedele, se egli consente d’abitar con lei, non lo lasci.

14. Perciocchè il marito infedele è santificato nella moglie, e la moglie infedele è santificata nel marito; altrimenti, i vostri figliuoli sarebbero immondi; ma ora son santi.

15. Che se l’infedele si separa, separisi; in tal caso il fratello, o la sorella, non son sottoposti a servitù; ma Iddio ci ha chiamati a pace.

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