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Salmi 69:10-25 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

10. Io ho pianto, affliggendo l’anima mia col digiuno; Ma ciò mi è tornato in grande obbrobrio.

11. Ancora ho fatto d’un sacco il mio vestimento; Ma son loro stato in proverbio.

12. Quelli che seggono nella porta ragionano di me; E le canzoni de’ bevitori di cervogia ne parlano.

13. Ma quant’è a me, o Signore, la mia orazione s’indirizza a te; Egli vi è un tempo di benevolenza; O Dio, per la grandezza della tua benignità, E per la verità della tua salute, rispondimi.

14. Tirami fuor del pantano, che io non vi affondi, E che io sia riscosso da quelli che mi hanno in odio, Dalle profondità delle acque;

15. Che la corrente delle acque non m’inondi, E che il gorgo non mi tranghiotta, E che il pozzo non turi sopra me la sua bocca.

16. Rispondimi, o Signore; perciocchè la tua benignità è buona; Secondo la grandezza delle tue compassioni riguarda verso me.

17. E non nascondere il tuo volto dal tuo servo; Perciocchè io son distretto; affrettati, rispondimi.

18. Accostati all’anima mia, riscattala; Riscuotimi, per cagion de’ miei nemici.

19. Tu conosci il vituperio, l’onta, e la vergogna che mi è fatta; Tutti i miei nemici son davanti a te.

20. Il vituperio mi ha rotto il cuore, e io son tutto dolente; Ed ho aspettato che alcuno si condolesse meco, ma non vi è stato alcuno; Ed ho aspettati de’ consolatori, ma non ne ho trovati.

21. Hanno, oltre a ciò, messo del veleno nella mia vivanda; E, nella mia sete, mi hanno dato a bere dell’aceto.

22. Sia la lor mensa un laccio teso davanti a loro; E le lor prosperità sieno loro una trappola.

23. Gli occhi loro sieno oscurati, sì che non possano vedere; E fa’ loro del continuo vacillare i lombi.

24. Spandi l’ira tua sopra loro, E colgali l’ardor del tuo cruccio.

25. Sieno desolati i lor palazzi; Ne’ lor tabernacoli non vi sia alcuno abitatore.

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