16. Gli alberi del Signore ne son saziati; I cedri del Libano ch’egli ha piantati;
17. Dove gli uccelli si annidano; Gli abeti, che son la stanza della cicogna.
18. Gli alti monti sono per li cavriuoli; Le rocce sono il ricetto de’ conigli.
19. Egli ha fatta la luna per le stagioni; Il sole conosce il suo occaso.
20. Tu mandi le tenebre, ed e’ si fa notte, Nella quale tutte le fiere delle selve vanno attorno.
21. I leoncelli rugghiano dietro alla preda, E per chiedere a Dio il lor pasto.
22. Ma, tosto ch’è levato il sole, si raccolgono, E giacciono ne’ lor ricetti.
23. Allora l’uomo esce alla sua opera, Ed al suo lavoro, infino alla sera.
24. Quanto grandi sono, o Signore, le tue opere! Tu le hai tutte fatte con sapienza; La terra è piena de’ tuoi beni.
25. Ecco, il mar grande ed ampio: Quivi son rettili senza numero, Amimali piccoli e grandi.
26. Quivi nuotano le navi, E il Leviatan che tu hai formato per ischerzare in esso.