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Proverbi 5:10-23 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

10. Che talora i forestieri non si sazino delle tue facoltà; E che le tue fatiche non vadano nella casa dello strano;

11. E che tu non gema alla fine, Quando la tua carne ed il tuo corpo saranno consumati;

12. E non dica: Come ebbi io in odio l’ammaestramento? E come rigettò il mio cuore la correzione?

13. E come non ascoltai la voce di quelli che mi ammaestravano, E non inchinai il mio orecchio a quelli che m’insegnavano?

14. Quasi che sono stato in ogni male, In mezzo della raunanza e della congregazione.

15. Bevi delle acque della tua cisterna, E de’ ruscelli di mezzo della tua fonte.

16. Spandansi le tue fonti fuori, Ed i ruscelli delle tue acque per le piazze.

17. Sieno quelle acque a te solo, E a niuno strano teco.

18. Sia la tua fonte benedetta; E rallegrati della moglie della tua giovanezza.

19. Siati ella una cerva amorosa, ed una cavriuola graziosa; Inebbrinti le sue mammelle in ogni tempo; Sii del continuo invaghito del suo amore.

20. E perchè, figliuol mio, t’invaghiresti della straniera, Ed abbracceresti il seno della forestiera?

21. Conciossiachè le vie dell’uomo sieno davanti agli occhi del Signore, E ch’egli consideri tutti i suoi sentieri.

22. Le iniquità dell’empio lo prenderanno, Ed egli sarà ritenuto con le funi del suo peccato.

23. Egli morrà per mancamento di correzione; E andrà errando per la molta sua pazzia.

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