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Isaia 17:4-14 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

4. Ed avverrà in quel giorno che la gloria di Giacobbe sarà scemata, e la grassezza della sua carne dimagrerà.

5. Ed avverrà loro, come quando il mietitore raccoglie le biade, e col suo braccio miete le spighe; avverrà, dico, come quando si raccolgono le spighe ad una ad una nella valle de’ Rafei.

6. E pur vi resteranno in esso alcuni grappoli; come quando si scuote l’ulivo, restano due o tre ulive nella cima delle vette, e quattro o cinque ne’ rami madornali, dice il Signore Iddio d’Israele.

7. In quel giorno l’uomo riguarderà a colui che l’ha fatto, e gli occhi suoi guarderanno verso il Santo d’Israele.

8. E non riguarderà più verso gli altari, opera delle sue mani; e non guarderà a quello che le sue dita avranno fatto, nè a’ boschi, nè a’ simulacri.

9. In quel giorno, le sue città forti saranno come rami e vette abbandonate; perciocchè saranno abbandonate dalla presenza de’ figliuoli d’Israele; e vi sarà desolazione.

10. Perciocchè tu hai dimenticato l’Iddio della tua salute, e non ti sei ricordato della Rocca della tua fortezza; perciò, pianterai piante bellissime, e porrai magliuoli forestieri.

11. Di giorno farai crescere quello che avrai piantato, e la mattina farai germogliar quello che avrai posto; ma i rami ne saranno scossi al giorno del fiaccamento, e della doglia incurabile.

12. GUAI alla turba de’ gran popoli i quali romoreggiano come i mari; ed alla turba risonante delle nazioni, che risuonano a guisa di acque grosse!

13. Le nazioni risuonano a guisa di grandi acque; ma Iddio le sgriderà, e fuggiranno lontano, e saranno perseguite come la pula de’ monti dinanzi al vento, e come una palla dinanzi al turbo.

14. Al tempo della sera ecco turbamento, e innanzi alla mattina non saranno più. Quest’è la parte di quelli che ci predano, e la sorte di quelli che ci rubano.

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