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Isaia 1:7-17 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

7. Il vostro paese è desolato, le vostre città sono arse col fuoco; i forestieri divorano il vostro paese, in presenza vostra; e questa desolazione è come una sovversione fatta da strani.

8. E la figliuola di Sion resta come un frascato in una vigna, come una capanna in un cocomeraio, come una città assediata.

9. Se il Signor degli eserciti non ci avesse lasciato alcun piccolo rimanente, noi saremmo stati come Sodoma, saremmo stati simili a Gomorra.

10. Ascoltate, rettori di Sodoma, la parola del Signore; popolo di Gomorra, porgete le orecchie alla Legge dell’Iddio nostro.

11. Che ho io da far della moltitudine de’ vostri sacrificii? dice il Signore; io son satollo d’olocausti di montoni, e di grasso di bestie grasse; e il sangue de’ giovenchi, e degli agnelli, e de’ becchi, non mi è a grado.

12. Quando voi venite per comparir nel mio cospetto, chi ha richiesto questo di man vostra, che voi calchiate i miei cortili?

13. Non continuate più a portare offerte da nulla; i profumi mi son cosa abbominevole; quant’è alle calendi, a’ sabati, al bandir raunanze, io non posso portare iniquità, e festa solenne insieme.

14. L’anima mio odia le vostre calendi, e le vostre solennità; mi son di gravezza; io sono stanco di portarle.

15. Perciò, quando voi spiegherete le palme delle mani, io nasconderò gli occhi miei da voi; eziandio, quando moltiplicherete le orazioni, io non le esaudirò; le vostre mani son piene di sangue.

16. Lavatevi, nettatevi, rimovete la malvagità delle opere vostre d’innanzi agli occhi miei.

17. Restate di far male; imparate a far bene; cercate la dirittura, ridirizzate l’oppressato, fate ragione all’orfano, mantenete il diritto della vedova.

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