Antico Testamento

Nuovo Testamento

Giobbe 14:8-17 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

8. Benchè la sua radice sia invecchiata nella terra, E il suo tronco sia morto nella polvere;

9. Pur nondimeno, tosto ch’egli sentirà l’acqua, rigermoglierà, E produrrà rami come una pianta novella.

10. Ma l’uomo muore, e si fiacca; E quando l’uomo è trapassato, ov’è egli?

11. Le acque se ne vanno via dal mare, E i fiumi si seccano, e si asciugano;

12. Così, quando l’uomo giace in terra, egli non risorge; Finchè non vi sieno più cieli, i morti non si risveglieranno, E non si desteranno dal sonno loro.

13. Oh! nascondessimi tu pur sottera, Ed occultassimi, finchè l’ira tua fosse racquetata; E ponessimi alcun termine, dopo il quale tu ti ricordassi di me!

14. Se l’uomo muore, può egli tornare in vita? Aspetterò io tutti i giorni del tempo determinato della mia vita, Finchè mi venga mutamento di condizione?

15. E che tu mi chiami, e che io ti risponda, E che tu desideri l’opera delle tue mani?

16. Perciocchè ora tu conti i miei passi, E non riserbi nulla a punir del mio peccato.

17. I miei misfatti son suggellati in un sacchetto, Tu l’hai cucito sopra le mie iniquità.

Leggi il capitolo completo Giobbe 14