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Giobbe 13:18-28 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

18. Ecco ora, quando io avrò esposta per ordine la mia ragione, Io so che sarò trovato giusto.

19. Chi è colui che voglia litigar meco? Conciossiachè di presente mi tacerò, e spirerò.

20. Sol non farmi due cose, Ed allora io non mi nasconderò dal tuo cospetto.

21. Allontana la tua mano d’addosso a me, E non mi spaventi il tuo terrore.

22. E poi chiama, ed io risponderò; Ovvero, io parlerò, e tu rispondimi.

23. Quante iniquità e peccati ho io? Mostrami il mio misfatto, e il mio peccato.

24. Perchè nascondi la tua faccia, E mi reputi tuo nemico?

25. Stritolerai tu una fronda sospinta? O perseguiterai tu della stoppia secca?

26. Che tu mi sentenzii a pene amare, E mi faccia eredar l’iniquità della mia fanciullezza!

27. E metta i miei piedi ne’ ceppi, E spii tutti i miei sentieri, E stampi le tue pedate in su le radici de’ miei piedi!

28. Onde costui si disfa come del legno intarlato, Come un vestimento roso dalle tignuole.

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