Antico Testamento

Nuovo Testamento

Esodo 7:11-17 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

11. Allora Faraone chiamò eziandio i savi e gl’incantatori. E i Magi di Egitto fecero anch’essi il simigliante co’ loro incantesimi.

12. E ciascun d’essi gittò la sua bacchetta, ed esse divennero serpenti; ma la bacchetta di Aaronne tranghiottì le lor bacchette.

13. E il cuore di Faraone s’indurò, e non porse orecchio a Mosè e ad Aaronne; secondo che il Signore ne avea parlato.

14. E IL Signore disse a Mosè: Il cuor di Faraone è aggravato; egli ricusa di lasciare andare il popolo.

15. Va’ questa mattina a Faraone; ecco egli uscirà fuori verso l’acqua, e presentati innanzi a lui in su la riva del fiume, e prendi in mano la bacchetta ch’è stata cangiata in serpente.

16. E digli: Il Signore Iddio degli Ebrei mi avea mandato a te, dicendo: Lascia andare il mio popolo, acciocchè mi serva nel deserto; ed ecco, fino a qui tu non hai ubbidito.

17. Così ha detto il Signore: Da questo conoscerai che io sono il Signore: ecco, io darò una percossa con la bacchetta che io ho in mano, in su le acque che son nel fiume, ed esse saranno cangiate in sangue.

Leggi il capitolo completo Esodo 7