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Cantico dei Cantici 5:6-14 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

6. Io apersi all’amico mio; Ma l’amico mio già si era ritratto, ed era passato oltre. Io era fuor di me, quando egli parlava; Io lo cercai, ma non lo trovai; Io lo chiamai, ma egli non mi rispose.

7. Le guardie, che vanno attorno alla città, mi trovarono, Mi batterono, mi ferirono; Le guardie delle mura mi levarono il mio velo d’addosso.

8. Io vi scongiuro, figliuole di Gerusalemme, Se trovate il mio amico, Che gli rapporterete? Rapportategli che io languisco di amore.

9. Che è il tuo amico, più che un altro amico, O la più bella d’infra le femmine? Che è il tuo amico, più che un altro amico, Che tu ci hai così scongiurate?

10. Il mio amico è bianco e vermiglio, Portando la bandiera fra diecimila.

11. Il suo capo è oro finissimo, Le sue chiome sono crespe, Brune come un corvo.

12. I suoi occhi paiono colombe presso a ruscelli d’acque; E sono come lavati in latte, Posti come dentro i castoni d’un anello.

13. Le sue guance son simili ad un’aia d’aromati, Ad aiuole di fiori odorosi; Le sue labbra paiono gigli, E stillano mirra schietta.

14. Le sue mani paiono anelli d’oro, Ne’ quali sono incastonati berilli; Il suo corpo è avorio pulito, Coperto di zaffiri.

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