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Cantico dei Cantici 2:2-10 Giovanni Diodati Bibbia 1649 (IGD)

2. Quale è il giglio fra le spine, Tale è l’amica mia fra le fanciulle.

3. Quale è il melo fra gli alberi d’un bosco, Tale è il mio amico fra i giovani; Io ho desiderato d’esser all’ombra sua, E mi vi son posta a sedere; E il suo frutto è stato dolce al mio palato.

4. Egli mi ha condotta nella casa del convito, E l’insegna ch’egli mi alza è: Amore.

5. Confortatemi con delle schiacciate d’uva, Sostenetemi con de’ pomi, Perciocchè io languisco d’amore.

6. Sia la sua man sinistra sotto al mio capo, Ed abbraccimi la sua destra.

7. IO vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, Per le cavriuole, e per le cerve della campagna, Che voi non isvegliate l’amor mio, e non le rompiate il sonno, Finchè non le piaccia.

8. Ecco la voce del mio amico; Ecco, egli ora viene Saltando su per i monti, Saltellando su per i colli.

9. L’amico mio è simile ad un cavriuolo, O ad un cerbiatto; Ecco ora sta dietro alla nostra parete, Egli riguarda per le finestre, Egli si mostra per i cancelli.

10. Il mio amico mi ha fatto motto, e mi ha detto: Levati, amica mia, bella mia, e vientene.

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