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Nuovo Testamento

Evangelo di S. Luca 6 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

Gesù, Signore del sabato

1. OR avvenne, nel primo sabato dal dì appresso la pasqua, ch'egli camminava per le biade; e i suoi discepoli svellevano delle spighe, e le mangiavano, sfregandole con le mani.

2. Ed alcuni de' Farisei disser loro: Perchè fate ciò che non è lecito di fare nei giorni di sabato?

3. E Gesù, rispondendo, disse loro: Non avete voi pur letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame, egli, e coloro ch'eran con lui?

4. Come egli entrò nella casa di Dio, e prese i pani di presentazione, e ne mangiò, e ne diede ancora a coloro ch' eran con lui; i quali però non è lecito di mangiare, se non a' sacerdoti soli?

5. Poi disse loro: Il Figliuol dell'uomo è Signore eziandio del sabato.

Guarigione dell'uomo dalla mano secca

6. OR avvenne, in un altro sabato, ch'egli entrò nella sinagoga, ed insegnava; e quivi era un uomo, la cui man destra era secca.

7. E i Farisei e gli Scribi l'osservavano, se lo guarirebbe nel sabato; per trovar di che accusarlo.

8. Ma egli conosceva i lor pensieri, e disse all'uomo che avea la man secca: Levati, e sta' in piè ivi in mezzo. Ed egli, levatosi, stette in piè.

9. Gesù adunque disse loro: Io vi domando: Che? è egli lecito di far bene o male, ne' sabati? di salvar una persona, o d'ucciderla?

10. E guardatili tutti d'intorno, disse a quell'uomo: Distendi la tua mano. Ed egli fece così. E la sua mano fu resa sana come l'altra.

11. Ed essi furono ripieni di furore, e ragionavano fra loro, che cosa farebbero a Gesù.

Elezione de' dodici

12. OR avvenne, in que' giorni, ch'egli uscì al monte, per orare, e passò la notte in orazione a Dio.

13. E quando fu giorno, chiamò a sè i suoi discepoli, e ne elesse dodici, i quali ancora nominò Apostoli;

14. cioè: Simone, il quale ancora nominò Pietro, ed Andrea, suo fratello; Giacomo, e Giovanni; Filippo, e Bartolomeo;

15. Matteo, e Toma; Giacomo di Alfeo, e Simone, chiamato Zelote;

16. Giuda, fratel di Giacomo, e Giuda Iscariot, il quale ancora fu traditore.

Il sermone appiè del monte

17. POI, sceso con loro, si fermò in una pianura, con la moltitudine dei suoi discepoli, e con gran numero di popolo di tutta la Giudea, e di Gerusalemme, e della marina di Tiro, e di Sidon, i quali eran venuti per udirlo, e per esser guariti delle loro infermità;

18. insieme con coloro ch'erano tormentati da spiriti immondi; e furon guariti.

19. E tutta la moltitudine cercava di toccarlo, perciocchè virtù usciva di lui, e li sanava tutti.

20. Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:Beati voi, poveri, perciocchè il regno di Dio è vostro.

21. Beati voi, che ora avete fame, perciocchè sarete saziati.Beati voi, che ora piangete, perciocchè voi riderete.

22. Voi sarete beati, quando gli uomini vi avranno odiati, e vi avranno scomunicati, e vituperati, ed avranno bandito il vostro nome, come malvagio, per cagion del Figliuol dell'uomo.

23. Rallegratevi, e saltate di letizia in quel giorno; perciocchè, ecco, il vostro premio è grande nei cieli; poichè il simigliante fecero i padri loro a' profeti.

24. Ma, guai a voi, ricchi! perciocchè voi avete la vostra consolazione.

25. Guai a voi, che siete ripieni! perciocchè voi avrete fame.Guai a voi, che ora ridete! perciocchè voi farete cordoglio, e piangerete.

26. Guai a voi, quando tutti gli uomini diranno bene di voi! poichè il simigliante fecero i padri loro a' falsi profeti.

27. Ma io dico a voi che udite: Amate i vostri nemici; fate bene a coloro che vi odiano;

28. benedite coloro che vi maledicono; e pregate per coloro che vi molestano.

29. Se alcuno ti percuote su di una guancia, porgigli eziandio l'altra; e non divietar colui che ti toglie il mantello di prendere ancora la tonica.

30. E da' a chiunque ti chiede; e se alcuno ti toglie il tuo, non ridomandarglielo.

31. E, come voi volete che gli uomini vi facciano, fate ancor loro simigliantemente.

32. E se amate coloro che vi amano, che grazia ne avrete? poichè i peccatori ancora amano coloro che li amano.

33. E se fate bene a coloro che fan bene a voi, che grazia ne avrete? poichè i peccatori fanno il simigliante.

34. E se prestate a coloro da' quali sperate riaverlo, che grazie ne avrete? poichè i peccatori prestano a' peccatori, per riceverne altrettanto.

35. Ma voi, amate i vostri nemici, e fate bene, e prestate, non isperandone nulla; e il vostro premio sarà grande, e sarete i figliuoli dell'Altissimo; poichè egli è benigno inverso gl'ingrati, e malvagi.

36. Siate adunque misericordiosi, siccome ancora il Padre vostro è misericordioso.

37. E non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; rimettete, e vi sarà rimesso.

38. Date, e vi sarà dato; buona misura, premuta, scossa, e traboccante, vi sarà data in seno; perciocchè, di qual misura misurate, sarà altresì misurato a voi.

39. Or egli disse loro una similitudine. Può un cieco guidar per la via un altro cieco? non caderanno essi amendue nella fossa?

40. Niun discepolo è da più del suo maestro; ma ogni discepolo perfetto dev'essere come il suo maestro.

41. Ora, che guardi tu il fuscello ch' è nell'occhio del tuo fratello, e non iscorgi la trave ch' è nell'occhio tuo proprio?

42. Ovvero, come puoi dire al tuo fratello: Fratello, lascia che io ti tragga il fuscello ch' è nell'occhio tuo; non veggendo tu stesso la trave ch' è nell'occhio tuo proprio? Ipocrita, trai prima dell'occhio tuo la trave, ed allora ci vedrai bene per trarre il fuscello, ch' è nell'occhio del tuo fratello.

43. Perciocchè non vi è buon albero, che faccia frutto cattivo; nè albero cattivo, che faccia buon frutto.

44. Perciocchè ogni albero è riconosciuto dal proprio frutto; poichè non si colgono fichi dalle spine, e non si vendemmiano uve dal pruno.

45. L'uomo buono, dal buon tesoro del suo cuore, reca fuori il bene; e l'uomo malvagio, dal malvagio tesoro del suo cuore, reca fuori il male; perciocchè la sua bocca parla di ciò che gli soprabbonda nel cuore.

46. Ora, perchè mi chiamate Signore, e non fate le cose che io dico?

47. Chiunque viene a me, e ode le mie parole, e le mette ad effetto, io vi mostrerò a cui egli è simile.

48. Egli è simile ad un uomo che edifica una casa, il quale ha cavato, e profondato, ed ha posto il fondamento sopra la pietra; ed essendo venuta una piena, il torrente ha urtata quella casa, e non l' ha potuta scrollare, perciocchè era fondata in su la pietra.

49. Ma chi le ha udite, e non le ha messe ad effetto, è simile ad un uomo che ha edificata una casa sopra la terra, senza fondamento; la quale il torrente avendo urtata, ella è di subito caduta, e la sua ruina è stata grande.