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Evangelo di S. Luca 14:23-35 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

23. E il signore disse al servitore: Va' fuori per le vie, e per le siepi, e costringili ad entrare, acciocchè la mia casa sia ripiena.

24. Perciocchè io vi dico che niuno di quegli uomini ch'erano stati invitati assaggerà della mia cena.

25. OR molte turbe andavano con lui; ed egli, rivoltosi, disse loro:

26. Se alcuno viene a me, e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i figliuoli, e i fratelli, e le sorelle, anzi ancora la sua propria vita, non può esser mio discepolo.

27. E chiunque non porta la sua croce, e non vien dietro a me, non può esser mio discepolo.

28. Perciocchè, chi è colui d'infra voi, il quale, volendo edificare una torre, non si assetti prima, e non faccia ragion della spesa, se egli ha da poterla finire?

29. Che talora, avendo posto il fondamento, e non potendola finire, tutti coloro che la vedranno non prendano a beffarlo, dicendo:

30. Quest'uomo cominciò ad edificare, e non ha potuto finire.

31. Ovvero, qual re, andando ad affrontarsi in battaglia con un altro re, non si assetta prima, e prende consiglio, se può con diecimila incontrarsi con quell' altro, che vien contro a lui con ventimila?

32. Se no, mentre quel l' altro è ancora lontano, gli manda un'ambasciata, e lo richiede di pace.

33. Così adunque, niun di voi, il qual non rinunzia a tutto ciò ch'egli ha, può esser mio discepolo.

34. Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che lo si condirà egli?

35. Egli non è atto nè per terra, nè per letame; egli è gettato via. Chi ha orecchie da udire, oda.

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