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Evangelo di S. Luca 12:11-24 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

11. Ora, quando vi avranno condotti davanti alle raunanze, e a' magistrati, ed alle podestà, non istate in sollecitudine come, o che avrete a rispondere a vostra difesa, o che avrete a dire.

12. Perciocchè lo Spirito Santo, in quell'ora stessa, v'insegnerà ciò che vi converrà dire.

13. OR alcuno della moltitudine gli disse: Maestro, di' a mio fratello che partisca meco l'eredità.

14. Ma egli disse: O uomo, chi mi ha costituito sopra voi giudice, o partitore?

15. Poi disse loro: Badate, e guardatevi dall'avarizia; perciocchè, benchè alcuno abbondi, egli non ha però la vita per li suoi beni.

16. Ed egli disse loro una parabola: Le possessioni d'un uomo ricco fruttarono copiosamente.

17. Ed egli ragionava fra sè medesimo, dicendo: Che farò? poichè io non ho ove riporre i miei frutti.

18. Poi disse: Questo farò: io disfarò i miei granai, e ne edificherò di maggiori, e quivi riporrò tutte le mie entrate, e i miei beni.

19. E dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni, riposti per molti anni, quietati, mangia, bevi, e godi.

20. Ma Iddio gli disse: Stolto, questa stessa notte, l'anima tua ti sarà ridomandata; e di cui saranno le cose che tu hai apparecchiate?

21. Così avviene a chi fa tesoro a sè stesso, e non è ricco in Dio.

22. POI disse a' suoi discepoli: Perciò io vi dico: Non siate solleciti per la vita vostra, che mangerete; nè per lo corpo vostro, di che sarete vestiti.

23. La vita è più che il nudrimento, e il corpo più che il vestimento.

24. Ponete mente a' corvi, perciocchè non seminano, e non mietono, e non hanno conserva, nè granaio; e pure Iddio li nudrisce; da quanto siete voi più degli uccelli?

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