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Epistola di S. Paolo ai Romani 1:10-20 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

10. pregando del continuo nelle mie orazioni di poter venire a voi; se pure, per la volontà di Dio, in fine una volta mi sarà porta la comodità di fare il viaggio.

11. Perciocchè io desidero sommamente di vedervi, per comunicarvi alcun dono spirituale, acciocchè siate confermati.

12. E questo è, per esser congiuntamente consolato in voi, per la fede comune fra noi, vostra e mia.

13. Ora, fratelli, io non voglio che ignoriate che molte volte io ho proposto di venire a voi, acciocchè io abbia alcun frutto fra voi, come ancora fra le altre genti; ma sono stato impedito infino ad ora.

14. Io son debitore a' Greci, ed ai Barbari; a' savi, ed a' pazzi.

15. Così, quant'è a me, io son pronto ad evangelizzare eziandio a voi che siete in Roma.

16. PERCIOCCHÈ io non mi vergogno dell'evangelo di Cristo; poichè esso è la potenza di Dio in salute ad ogni credente; al Giudeo imprima, poi anche al Greco.

17. Perciocchè la giustizia di Dio è rivelata in esso, di fede in fede; secondo ch'egli è scritto: E il giusto viverà per fede.

18. POICHÈ l'ira di Dio si palesa dal cielo sopra ogni empietà, ed ingiustizia degli uomini, i quali ritengono la verità in ingiustizia.

19. Imperocchè, ciò che si può conoscer dì Dio è manifesto in loro, perciocchè Iddio l'ha manifestato loro.

20. Poichè le cose invisibili d'esso, la sua eterna potenza, e deità, essendo fin dalla creazion del mondo intese per le opere sue, si veggono chiaramente, talchè sono inescusabili.

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