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Epistola di S. Paolo 2 ai Corinti 11:1-10 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

1. OH quanto desidererei che voi comportaste un poco la mia follia! ma sì, comportatemi.

2. Poichè io son geloso di voi d'una gelosia di Dio; perciocchè io vi ho sposati ad un marito, per presentare una casta vergine a Cristo.

3. Ma io temo che come il serpente sedusse Eva, con la sua astuzia; così talora le vostre menti non sieno corrotte, e sviate dalla semplicità che deve essere inverso Cristo.

4. Perciocchè se uno viene a voi a predicarvi un altro Gesù che noi non abbiam predicato, o se voi da esso ricevete un altro Spirito che non avete ricevuto, o un vangelo diverso da quello che avete accettato; voi lo tollerate.

5. Or io stimo di non essere stato da niente meno di cotesti apostoli sommi.

6. Che se pur sono idiota nel parlare, non lo son già nella conoscenza; anzi, del tutto siamo stati manifestati presso voi in ogni cosa.

7. Ho io commesso peccato, in ciò che mi sono abbassato me stesso, acciocchè voi foste innalzati? inquanto che gratuitamente vi ho evangelizzato l'evangelo di Dio?

8. Io ho predate le altre chiese, prendendo salario per servire a voi.

9. Ed anche, essendo appresso di voi, ed avendo bisogno, non sono stato grave ad alcuno; perciocchè i fratelli, venuti di Macedonia, hanno supplito al mio bisogno; ed in ogni cosa mi son conservato senza esservi grave, ed anche per l'avvenire mi conserverò.

10. La verità di Cristo è in me, che questo vanto non sarà turato in me nelle contrade dell'Acaia.

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