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Epistola di S. Paolo 2 a Timoteo 4:6-17 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

6. PERCIOCCHÈ, quant'è a me, ad ora son per essere offerto a guisa d'offerta da spandere, e soprastà il tempo della mia tornata a casa.

7. Io ho combattuto il buon combattimento, io ho finito il corso, io ho serbata la fede.

8. Nel rimanente, mi è riposta la corona della giustizia, della quale mi farà in quel giorno retribuzione il Signore, il giusto Giudice; e non solo a me, ma a tutti coloro ancora che avranno amata la sua apparizione.

9. Studiati di venir tosto a me.

10. Perciocchè Dema mi ha lasciato, avendo amato il presente secolo, e se n'è andato in Tessalonica; Crescente in Galazia, Tito in Dalmazia.

11. Luca è solo meco; prendi Marco, e menalo teco; perciocchè egli mi è molto utile al ministerio.

12. Or io ho mandato Tichico in Efeso.

13. Quando tu verrai, porta la cappa che io ho lasciata in Troade, appresso di Carpo; ed i libri, principalmente le pergamene.

14. Alessandro, il fabbro di rame, mi ha fatto del male assai; gli renderà il Signore secondo le sue opere.

15. Da esso ancora tu guardati; perciocchè egli ha grandemente contrastato alle nostre parole.

16. Niuno si è trovato meco nella mia prima difesa; ma tutti mi hanno abbandonato; non sia loro imputato.

17. Ma il Signore è stato meco, e mi ha fortificato; acciocchè la predicazione fosse per me appieno accertata, e che tutti i Gentili l'udissero; ed io sono stato liberato dalla gola del leone.

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