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Epistola di S. Paolo 1 ai Corinti 9:8-19 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

8. Dico io queste cose secondo l'uomo? la legge non dice ella eziandio queste cose?

9. Poichè nella legge di Mosè è scritto: Non metter la museruola in bocca al bue che trebbia. Ha Iddio cura dei buoi?

10. Ovvero, dice egli del tutto ciò per noi? certo, queste cose sono scritte per noi, perciocchè, chi ara deve arare con isperanza, e chi trebbia deve trebbiare con isperanza d' esser fatto partecipe di ciò ch'egli spera.

11. Se noi vi abbiam seminate le cose spirituali, è egli gran cosa se mietiamo le vostre carnali?

12. Se gli altri hanno parte a questa podestà sopra voi, non l'avremmo noi molto più? ma noi non abbiamo usata questa podestà; anzi sofferiamo ogni cosa, per non dare alcuno sturbo all'evangelo di Cristo.

13. Non sapete voi che coloro che fanno il servigio sacro mangiano delle cose del tempio? e che coloro che vacano all'altare partecipano con l'altare?

14. Così ancora il Signore ha ordinato a coloro che annunziano l'evangelo, che vivano dell'evangelo.

15. MA pure io non ho usata alcuna di queste cose; ed anche non ho scritto questo, acciocchè così sia fatto inverso me; perciocchè, meglio è per me morire, che non che alcuno renda vano il mio vanto.

16. Perciocchè, avvegnachè io evangelizzi, non ho però da gloriarmi; poichè necessità me ne è imposta; e guai a me, se io non evangelizzo!

17. Perciocchè, se io lo facessi volontariamente, meriterei un premio; ma, se lo fo non di mia volontà, è un ministerio che m'è stato confidato.

18. Qual premio ne ho io adunque? questo, che, predicando l'evangelo, io faccia che l'evangelo di Cristo non costi nulla; e non usi della podestà che ho dall'evangelo.

19. Perciocchè, benchè io sia libero da tutti, pur mi son fatto servo a tutti, per guadagnarne il maggior numero.

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