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Epistola di S. Paolo 1 ai Corinti 15:41-58 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

41. Altro è lo splendore del sole, ed altro lo splendor della luna, ed altro lo splendor delle stelle; perciocchè un astro è differente dall' altro astro in isplendore.

42. Così ancora sarà la risurrezione dei morti; il corpo è seminato in corruzione, e risusciterà in incorruttibilità.

43. Egli è seminato in disonore, e risusciterà in gloria; egli è seminato in debolezza, e risusciterà in forza; egli è seminato corpo animale, e risusciterà corpo spirituale.

44. Vi è corpo animale, e vi è corpo spirituale.

45. Così ancora è scritto: Il primo uomo Adamo fu fatto in anima vivente; ma l'ultimo Adamo in ispirito vivificante.

46. Ma lo spirituale non è prima; ma prima è l'animale, poi lo spirituale.

47. Il primiero uomo, essendo di terra, fu terreno; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo.

48. Qual fu il terreno, tali sono ancora i terreni; e quale è il celeste, tali ancora saranno i celesti.

49. E come noi abbiam portata l'immagine del terreno, porteremo ancora l'immagine del celeste.

50. Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue, non possono eredare il regno di Dio; parimente, la corruzione non ereda l'incorruttibilità.

51. Ecco, io vi dico un misterio: non già tutti morremo, ma ben tutti saremo mutati; in un momento, in un batter d'occhio, al sonar dell'ultima tromba.

52. Perciocchè la tromba sonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati.

53. Poichè conviene che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità.

54. E quando questo corruttibile avrà rivestita incorruttibilità, e che questo mortale avrà rivestita immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata abissata in vittoria.

55. O morte, ov' è il tuo dardo? o inferno, ov' è la tua vittoria?

56. Or il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge.

57. Ma ringraziato sia Iddio, il qual ci dà la vittoria per lo Signor nostro Gesù Cristo.

58. Perciò, fratelli miei diletti, state saldi, immobili, abbondanti del continuo nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

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