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Epistola di S. Giacomo 3:8-18 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

8. ma niun uomo può domar la lingua; ella è un male che non si può rattenere; è piena di mortifero veleno.

9. Per essa benediciamo Iddio e Padre; e per essa malediciamo gli uomini, che son fatti alla simiglianza di Dio.

10. D'una medesima bocca procede benedizione e maledizione. Non bisogna, fratelli miei, che queste cose si facciano in questa maniera.

11. La fonte sgorga ella da una medesima buca il dolce e l'amaro?

12. Può, fratelli miei, un fico fare ulive, o una vite fichi? così niuna fonte può gettare acqua salsa, e dolce.

13. CHI è savio e saputo, fra voi? mostri, per la buona condotta, le sue opere, con mansuetudine di sapienza.

14. Ma, se voi avete nel cuor vostro invidia amara e contenzione, non vi gloriate contro alla verità, e non mentite contro ad essa.

15. Questa non è la sapienza che discende da alto; anzi è terrena, animale, diabolica.

16. Perciocchè, dov'è invidia e contenzione, ivi è turbamento ed opera malvagia.

17. Ma la sapienza che è da alto prima è pura, poi pacifica, moderata, arrendevole, piena di misericordia e di frutti buoni, senza parzialità, e senza ipocrisia.

18. Or il frutto della giustizia si semina in pace da coloro che si adoperano alla pace.

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