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Epistola agli Ebrei 6:1-14 Diodati Bibbia 1885 (DO885)

1. Perciò, lasciata la parola del principio di Cristo, tendiamo alla perfezione, non ponendo di nuovo il fondamento del rinunziamento alla opere morte, e della fede in Dio;

2. e della dottrina de' battesimi, e dell'imposizione delle mani, e della risurrezion de' morti, e del giudicio eterno.

3. E ciò faremo, se Iddio lo permette.

4. Perciocchè egli è impossibile, che coloro che sono stati una volta illuminati, e che hanno gustato il dono celeste, e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo;

5. ed hanno gustata la buona parola di Dio, e le potenze del secolo a venire;

6. se cadono, sieno da capo rinnovati a ravvedimento; poichè di nuovo crocifiggono a sè stessi il Figliuol di Dio, e lo espongono ad infamia.

7. Perciocchè la terra, che beve la pioggia che viene spesse volte sopra essa, e produce erba comoda a coloro da' quali altresì è coltivata, riceve benedizione da Dio.

8. Ma quella che porta spine e triboli, è riprovata, e vicina a maledizione; la cui fine è d'essere arsa.

9. Ora, diletti, noi ci persuadiamo di voi cose migliori, e che attengono alla salute; benchè parliamo in questa maniera.

10. Perciocchè Iddio non è ingiusto, per dimenticar l'opera vostra, e la fatica della carità che avete mostrata inverso il suo nome, avendo ministrato, e ministrando ancora a' santi.

11. Ma desideriamo che ciascun di voi mostri infino al fine il medesimo zelo, alla piena certezza della speranza;

12. acciocchè non diveniate lenti; anzi siate imitatori di coloro che per fede e pazienza, eredano le promesse.

13. Perciocchè, facendo Iddio le promesse ad Abrahamo, perchè non potea giurare per alcun maggiore, giurò per sè stesso;

14. dicendo: Certo, io ti benedirò, e ti moltiplicherò grandemente.

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